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Podenzano, l’Avis premia i donatori benemeriti. Il parroco: «La vita è dono»

L’Avis di Podenzano, l’associazione dei volontari del sangue, ha premiato i suoi donatori benemeriti nell’annuale festa sociale che si è tenuta ieri al Giardino Haway. Una iniziativa che si svolge da 58 anni,
da quando cioè la sezione di Podenzano è stata fondata e che quest’anno è stata curata da un nuovo consiglio direttivo capitanato da Matteo Caprioli. Un giovane presidente, 36 anni, che ha raccolto il testimone dal “presidentissimo” Giuseppe Alberti, per 16 anni alla guida della sezione podenzanese.
La festa proseguirà anche oggi con cucina, danze con l’orchestra Ringo e Samuel ed estrazione della lotteria, ed anche martedì per recuperare la serata di sabato annullata per maltempo, con l’orchestra Massimo Dellabianca.
Caprioli, chiamato a prendere la parola dallo speaker Lorenzo Milani, ha presentato il consiglio con cui sta già sta mettendo in cantiere nuove iniziative sia per consolidare la base dei donatori (attualmente sono 440) sia per incentivare nuovi ingressi. Ha inoltre ricordato il sistema di chiamata e di prenotazione della donazione, molto importante per non creare esuberi e rendere la provincia autosufficiente.
«Il sangue non si produce in laboratorio – ha concluso -. La vostra donazione è quindi preziosa, un gesto altruista». Lo ha sottolineato anche Leonardo Fascia, presidente provinciale Avis: «Abbiamo sempre bisogno di incrementare la base dei donatori perché ci assicura un prelievo mirato. La chiamata viene fatta in base ai gruppi sanguigni e alla quantità di sangue che serve. Il centro trasfusionale diretto dal dottor Agostino Rossi (anch’egli presente ieri) ci fornisce periodicamente le stime e in base a quello noi chiamiamo i donatori». Ha ricordato come sia importante rispondere a quella chiamata, che è un sms, con un sì o un no, e prenotare la donazione.
Fondamentale poi è l’aspetto dei giovani. «A Podenzano siete in tanti – ha concluso Fascia -. Non è così dappertutto. Chiedo ai giovani di seguire Avis e di fare esercizio molto semplice: quando trovate un amico chiedetegli se dona il sangue.
Spesso non c’è un vero motivo per cui una persona non diventa donatore. Semplicemente non ci ha mai pensato o nessuno glielo ha mai proposto». Avis è una delle tante associazioni del paese. «Le attività di volontariato del Comune di Podenzano sono tante e tante le associazioni che si mettono in gioco – ha commentato il sindaco Alessandro Piva -. Avis è una parte importante.
Matteo Caprioli ha raccolto un testimone pesante perché la guida precedente ha saputo guidare Avis e farla crescere esponenzialmente.
La sfida che si pone è quella di accogliere nuovi giovani e andare avanti su questa strada». Il dono del sangue è un gesto altruista, e quindi d’amore. «Ringraziamo chi dà testimonianza – ha detto il parroco don Fausto Arrisi -, i volontari che nel silenzio continuano a donare, che fanno capire che la vita è dono».
Al via le premiazioni dei benemeriti.
Attestati e distintivi sono stati consegnati anche dal comandante della stazione dei carabinieri di San Giorgio, Marco Dubrovich, dal dottor Corrado Fragnito, medico della sezione Avis, dall’ispettore capo della polizia municipale dell’Unione Valnure Valchero, Giovanni Bricchi.

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