Chi era J. Blundell? E il dott. Landsteiner o ancora il dott. Formentano? Perché festeggiamo la giornata mondiale del donatore di sangue ogni 14 giugno?

L’Avis ha una lunga storia e una solida tradizione. Ma la sua fondazione, nel lontano 1927, è solo una tappa di una rivoluzione cominciata secoli prima nell’ambito delle scienze trasfusionali. Scopriamo insieme date e attori che ne hanno reso possibile lo sviluppo.

1628

In Inghilterra, William Harvey descrive per la prima volta il sistema circolatorio umano. Intorno al 1650, si effettuano le prime trasfusioni di sangue tra animali.

William Harvey

1667

Prima trasfusione nell’uomo con sangue di agnello, eseguito da Jean-Baptiste Denis nell’ospedale di Montpellier, in Francia.

First Blood Transfusion: A History | JSTOR Daily

1818

Dal 1818, l’inglese James Blundell sperimenta le prime trasfusioni da uomo a uomo, inizialmente con frequenti insuccessi.  All’epoca sono due gli ostacoli che rallentano la Ricerca medica nel campo delle trasfusioni umane: l’ignoranza dell’esistenza dei gruppi sanguigni e il processo di coagulazione del sangue dopo la raccolta.

The first blood transfusion using human blood took place at London's Guy's hospital, on this day 25th September, 1818

1900

E’ l’anno della svolta. Karl Landsteiner, medico austriaco, descrive i gruppi sanguigni ABO.  I suoi studi, che gli valgono un Premio Nobel per la Medicina, migliorano notevolmente il tasso di successo nelle trasfusioni umane. Il suo compleanno, il 14 giugno (1868) è stato scelto per celebrare la Giornata mondiale del donatore di sangue.

karl-landsteiner

1914

Il 27 maggio 1914, il medico belga Albert HUSTIN, esegue per la prima volta una trasfusione con del sangue conservato nel citrato, in funzione anticoagulante. Nel 1940, viene scoperto l’antigene Rh (D). Segue un decennio di grande fermento con lo sviluppo e la messa a punto di nuove soluzioni anticoagulanti e conservanti. Questo periodo è caratterizzato anche dalla crescita dei Centri Trasfusionali in tutta Europa.

Historical site - Doctor Albert Hustin - Virton

1926-1927, in Italia

Il dott. Vittorio Formentano lancia a Milano nel 1926 un appello per costituire un gruppo volontario per la donazione di sangue. Il 16 febbraio 1927, 17 volontari fondano l’Avis.

Da Milano parte un’opera di proselitismo che si allarga poi a tutta la penisola. Nel 1950 l’Avis viene riconosciuta giuridicamente con la legge dello Stato Italiano.

1960

A partire dagli anni ’60, le trasfusioni si sono raffinate rispondendo alle specifiche esigenze ematiche dei pazienti, in particolare dei vari componenti di sangue richiesti.

Oggi, in Italia

Oggi l’Avis è una Onlus costituita da coloro che donano volontariamente, gratuitamente, periodicamente e anonimamente il proprio sangue.  E’ la più grande organizzazione di volontariato del sangue italiana strutturata su base comunale, provinciale, regionale e nazionale.  Grazie ai suoi associati, riesce a garantire circa l’80% del fabbisogno nazionale di sangue.  Nel complesso, AVIS può contare su 1.326.741 soci, che ogni anno contribuiscono alla raccolta di oltre 2.000.000 di unità di sangue e suoi derivati (2019).

 

AVIS è presente su tutto il territorio nazionale con oltre 3400 sedi.  Il suo attuale presidente è Gianpietro Briola.

 

In Regione

L’Avis Regionale Emilia-Romagna nasce nel 1968.  La sede si trova a Bologna ma l’Associazione è presente nelle nove provincie regionali e in 320 comuni.  Può contare su 149.376 soci e 246.147 donazioni (2019), fra sangue e plasma.  Il presidente regionale Avis Emilia-Romagna è Maurizio Pirazzoli.

 

A Piacenza

L’Avis Provinciale nasce nel 1956 ed è composto oggi da più di 9092 soci iscritti nelle 40 sedi comunali distribuite sull’intero territorio provinciale.  Nel 2019 ha raggiunto le 15.185 donazioni, fra sangue e plasma.  A guidarla è Leonardo Fascia.

 

La donazione di ciascuno fa la differenza

  • Per le persone vittime di incidenti che hanno perso molto sangue e hanno urgente bisogno di una trasfusione
  • Per coloro che subiscono particolari operazioni chirurgiche in cui risulta fondamentale la donazione di sangue
  • Per i malati cronici. Sangue e derivati sono indispensabili per curare quelle malattie che influenzano la produzione di sangue, come nel caso della leucemia

 

Un  piccolo atto individuale, un grande gesto per la comunità

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