Oggi Avis offre l’opportunità a studenti di svolgere tirocini universitari e stage all’interno dell’associazione in stretta collaborazione con lo staff. Questi percorsi permettono di avvinarsi al mondo del volontariato e di conoscerne aspetti, attività ma soprattutto condividerne emozioni.

I progetti attivi riguardano la possibilità di collaborare con Unipr – Scienze infermieristiche sede di Piacenza – e Unicatt  – Scienze della Formazione e Scienze dell’Educazione sede di Piacenza.

La disponibilità di Avis ad investire sui giovani offrendo loro un percorso formativo ed esperienziale nell’ambito delle diverse attività, soprattutto quelle rivolte al mondo scuola, permette di riconoscere e qualificare le proprie competenze facilitando l’orientamento professionale futuro. L’obiettivo vuole essere lo spunto anche per coinvolgere i giovani in un contesto di partecipazione civica e sociale offrendo l’occasione di inserirsi nella vita associativa sperimentando così opportunità e collaborazioni anche grazie a professionisti esterni collaboratori.

Prendendo spunto dall’Agenda 2030, l’attuale politica di apertura verso i giovani è coerente con gli obiettivi descritti per quanto riguarda il contesto sulla partecipazione giovanile, la centralità dei giovani alla vita della comunità e il favorire la promozione di stili di vita sani per assicurare benessere alla collettività.

 

Le Testimonianze

“……Quando sono venuta a conoscenza di poter svolgere il mio tirocinio formativo all’interno di un’associazione di volontariato come Avis, non ho esitato un solo attimo. Ho subito espresso il desiderio alla Dott.ssa Stefania Mazza di poter avere un colloquio informativo con colei che sarebbe diventata la mia tutor di questo percorso, Mina Sibra. 5 L’idea di avvicinarmi ad un’associazione di volontariato mi ha incuriosita sia a livello emotivo e personale, sia a livello di conformazione di ruoli e strutture: il volontariato era una realtà molto lontana da quelle a cui avevo preso parte fino ad allora. Credo fortemente che la spinta finale che mi ha portata a scegliere come percorso formativo Avis sia stata, inconsciamente, Mina. Sentirla parlare in modo così esaustivo dei progetti che illustra all’interno delle scuole mi ha messa di fronte al pensiero che, a Como e nel momento in cui andavo a scuola, non ho avuto la stessa opportunità, o meglio fortuna, di aver di fronte persone che sapessero valorizzare questa associazione o l’importanza della cultura del dono e del volontariato. Mi è sembrata un’occasione da non perdere e che mi avrebbe dato l’opportunità di mettermi alla prova. A Piacenza, portando i progetti all’interno delle scuole affiancando Mina nelle attività di sensibilizzazione, si chiede sempre ai ragazzi quali, secondo loro, siano le motivazioni per cui pochi dei donatori oggi attivi ricoprano la fascia d’età tra i 18 e i 25 anni. Nella maggior parte dei casi la risposta è sempre la stessa: poca informazione. Di fronte a questa esclamazione mi sono resa conto di quanto Avis possa essere importante nella sensibilizzazione di alcune tematiche e di quanto, 95 anni dopo la sua nascita, abbia bisogno di dar voce per far conoscere ciò che fa….”

Maria Letizia Rezzonico – Corso di Laurea Magistrale in PROGETTAZIONE PEDAGOGICA NEI SERVIZI PER I MINORI


“…..La mia esperienza si è svolta presso la sede di Avis provinciale di Piacenza che è una delle sedi più impegnate in questo senso, e che ogni giorno cerca di portare il messaggio dell’associazione nelle scuole di tutto il territorio provinciale, al fine di trasmettere a bambini e ragazzi la cultura del dono e l’importanza e la responsabilità che ne derivano. Sono stata testimone in prima persona di come lavora la sede di Avis Provinciale di Piacenza, grazie ad un intervento di Mina Sibra, la coordinatrice, presso l’università, ed è stato proprio quell’incontro a spingermi a diventare donatrice e ad intraprendere questo percorso di tirocinio. Ho trovato quel primo incontro illuminante, ascoltare Mina parlare dei progetti portati nelle scuole con così tanta passione mi ha portata a pensare di entrare a far parte del mondo di Avis in tutti i modi possibili, non solo donando il sangue, ma anche per provare a trasmettere quello che era stato lasciato a me.

Oltre a Mina, la nostra coordinatrice con una lunga esperienza in Avis, e il dottor Ravarani, al mio arrivo erano presenti Alice, studentessa di psicologia e quasi al termine del percorso di Servizio Civile, Tea, collaboratrice dell’associazione da poco tempo, e Letizia, tirocinante dell’Università Cattolica della laurea magistrale, anche lei quasi alla fine del suo tirocinio. Il gruppo era decisamente eterogeneo, ma è stato proprio il suo punto di forza: dovendo principalmente progettare attività sempre nuove per far avvicinare bambini e ragazzi all’associazione, la creatività è fondamentale.

Da ognuno veniva aggiunto qualcosa di personale, grazie alla propria storia, alla propria esperienza dentro e fuori l’associazione, ai propri studi, e, in questo modo, i progetti realizzati sono stati sempre innovativi, originali e personalizzati. Come in ogni buona associazione di volontariato, per potersi mantenere nel tempo, evolvendo senza modificare i propri valori fondanti, l’atteggiamento di primaria importanza deve essere quello di fiducia. Dando responsabilità a ciascun membro si tiene alta la motivazione e, sul lungo periodo, i risultati saranno migliori.3 Tutto questo ho potuto notarlo fin dai primi giorni: mi sono sentita subito coinvolta in ogni attività svolta, l’opinione di ciascuno, la mia compresa, è sempre stata di fondamentale importanza per la buona riuscita dei vari progetti….”

Giulia Galazzi – CORSO DI LAUREA IN SCIENZE DELL’EDUCAZIONE E DELLA FORMAZIONE