Nell’Alta Val Luretta c’è un paese che lotta contro lo spopolamento e la chiusura della Sede Avis. In prima linea: i giovani

 

Conoscere le 40 sedi Avis del piacentino significa scoprire le perle della nostra zona.  Località rurali talvolta remote, terre di vini e di cultura contadina, lambite da torrenti e incorniciate da verdi colline.  La diffusione delle Sezioni è anche l’indicatore di quanto l’Associazione sia penetrata nei territori e della sua presenza capillare in Provincia.  E’ il caso di Piozzano, un paese situato nell’Alta Val Luretta, tra la Val Trebbia e la Val Tidone.

600 anime, una piazza, un bar, un minimarket.  E una sede Avis fondata nel 1984.   La vita della Sezione locale si intreccia inevitabilmente con quella del paese, popolato soprattutto da persone anziane.  L’esodo dalle campagne alla città, il calo demografico e il tasso di natalità basso riflettono, in proporzione, i numeri contenuti di Avis Piozzano.

Alle volte i cellulari non prendono il segnale.  Si tratta di un’area con inverni particolarmente duri e lunghi in cui l’Avis rappresenta un mezzo concreto per consolidare i legami di una comunità solidale, raccolta e isolata e per combattere la solitudine e coltivare rapporti interpersonali.  Il Consiglio è composto da 7 membri, 35 sono i donatori regolari di cui 7 hanno un’età inferiore ai 35 anni.  A guidarci per il borgo sono proprio due giovani volontarie: Denise Vago e Rebecca Dossena.  Entrambe ventenni, entrate in Avis al compimento della maggior età, Denise studia Architettura a Parma mentre Rebecca è laureanda in Chimica alla Statale di Milano.

“Qui a Piozzano il valore del dono è molto diffuso fra le nuove generazioni ma molti di noi si sono traferiti per motivi di studio o di lavoro e donano altrove”, osserva Rebecca.  Le idee non mancano.  “Lavoriamo per l’inclusione degli abitanti della vallata, proponiamo eventi ricreativi e sportivi, raccogliamo fondi, siamo presenti sui social, vogliamo rilanciare la nostra comunità di donatori”, aggiungono le ragazze che dall’anno scorso sono entrate nel Consiglio direttivo.  Quest’ultimo, come quello di tutte le sezioni comunali, verrà rinnovato nella primavera del 2021.  “Al momento, non me la sento di candidarmi come presidente, non ho ancora l’esperienza sufficiente ma non abbandono il Consiglio, nonostante gli impegni universitari, voglio continuare a dare una mano”.

Rebecca segue le orme del padre, la sua è una tradizione famigliare che si tramanda.  E’ figlia infatti del presidente della Sezione locale: Ferdinando Dossena.  Nato nella bassa bergamasca, Dossena è un imprenditore agricolo traferitosi a Piozzano dove è iscritto all’Avis Comunale dal 2007 e presidente dal 2016.  “Sono entrato in Avis da ragazzo.  Quando ho preso casa in questa valle ho subito contattato la Sede locale.  I miei dati sono stati trasmessi da Bergamo e ho ripreso a donare senza dover ricominciare la trafila burocratica.  Il sistema di mobilità dei donatori dentro all’Associazione funziona”.

A Piozzano, il ricambio a livello di donazioni è assicurato.  Tuttavia non quello della partecipazione alla vita associativa, amministrativa e gestionale, indispensabili per mantenere in attività la Sede.  “Una fragilità provocata da due fattori: la chiusura dell’unica scuola primaria e il trasferimento del punto di raccolta nella vicina e più popolosa Agazzano”, precisa il presidente.  Il plesso scolastico di Piozzano è stata chiuso nel 2014.  “Abbiamo perso un importante veicolo di comunicazione per avvicinare i più giovani alla cultura del dono: è alle elementari che si seminano questi valori”.  Il punto di raccolta locale, invece, non esiste più dal 2012.  Una decisione presa a seguito del processo di riorganizzazione dei punti di raccolta ai fini dell’accreditamento degli stessi sulla base dei requisiti richiesti dalla normativa nazionale e regionale e che ha portato all’accorpamento dei punti di prelievo di Piozzano, Gazzola e Agazzano con sede in quest’ultimo paese.  “Era più di un punto di raccolta, era un momento conviviale di aggregazione in un luogo di socialità organico alla nostra sede amministrativa, posto nella piazza del Comune, nel cuore del paese”.

Un rammarico che condividono due storici soci donatori: Giuseppe Burgazzoli e Ettore Comini. Il primo è il sindaco di Piozzano e ex segretario della Comunale.  Iscritto alla fine degli anni ’80, Burgazzoli ha lasciato il direttivo dell’Avis nel 2014 dopo la sua elezione a Primo Cittadino per incompatibilità delle cariche.  “Era giusto lasciare, l’Avis è una realtà apolitica che rappresenta l’insieme del nostro territorio”.  Ettore Comini è invece cofondatore dell’Avis locale nonché ex presidente, in carica per oltre 30 anni fino all’avvicendamento con Ferdinando Dossena nel 2016.  “Gli anni d’oro della nostra Sezione sono stati quelli a cavallo fra gli anni ’80 e gli anni ’90 quando la mobilitazione a Piozzano era generale e la nostra presenza nelle feste, con banchetti, striscioni e gazebo era fissa.  Con circa 125 donazioni annue siamo arrivati a toccare numeri impressionanti per un contesto così minuto – ricorda Comini.  Oggi, ogni iscritto è una conquista”.