Focus sui rinnovi delle cariche associative.  Oggi incontriamo un giovane candidato alla Comunale di Fiorenzuola e alla Provinciale.

Avis Giovani Provinciale Piacenza è un gruppo composto da una decina di volontari under 35. Rappresentano la costola giovanile dell’ Associazione.  Sono capaci di mobilitare i ragazzi durante gli eventi realizzati da Avis. Propongono manifestazioni itineranti appoggiandosi alle Avis Comunali oppure si agganciano alle iniziative pubbliche del territorio, alle sagre di paese, alle feste patronali, ai mercatini di quartieri.  Benché le attività di aggregazione siano state interrotte causa Covid, i ragazzi del gruppo scalpitano per tornare nelle piazze e nelle strade, a contatto con la gente, a parlare guardando negli occhi le persone per favorire la diffusione dei valori di solidarietà e altruismo che caratterizzano Avis.

Sono anche il serbatoio dei dirigenti del futuro. Si tratta di studenti universitari o giovani lavoratori entrati nelle rispettive Comunali appena maggiorenni e cresciuti a pane e Avis.  Alcuni si propongono per un secondo mandato.  Altri cercano il loro primo incarico di responsabilità. Come Andrea Veronese, fiorenzuolano di 25 anni, laureando in Scienze dell’Educazione all’Università di Parma. Con 17 donazioni all’attivo, Andrea è entrato in Avis a 18 anni e ha alle spalle già una lunga storia di volontariato. “Ho lavorato per sette anni con i disabili per la parrocchia di Fiorenzuola all’interno del progetto Agape e poi con l’associazione dei famigliari Afadi”, precisa. Oggi il ragazzo è referente di Avis Giovani Fiorenzuola e membro di Avis Giovani Provinciale Piacenza e, forte della sua esperienza sul campo, si candida a entrare come consigliere nella sua Comunale di appartenenza e in Avis Provinciale Piacenza.

Partiamo dall’inizio. Perché hai scelto di diventare donatore in Avis?

Per una promessa. Dei volontari Avis, poco più grandi di me, hanno visitato e fatto informazione fra i giovani dell’Azione cattolica a cui appartengo. La loro presentazione mi ha convinto a tal punto che mi sono promesso di entrare nell’Associazione non appena maggiorenne. Mi ha colpito il concetto semplice quanto potente dietro alla donazione: dedichi mezz’ora della tua giornata per donare e con questo gesto riesci a salvare una vita.  Anche l’aspetto della gratuità ha contato molto: fare del bene senza chiedere nulla in cambio mi sembra la forma più alta di solidarietà possibile. Questi messaggi hanno fatto breccia nel mio cuore, hanno attivato qualcosa dentro di me. Aiutare il prossimo può essere così facile e allo stesso tempo così determinante. Sono rimasto affascinato anche dallo spirito di solidarietà, da momenti genuini come il ritrovarsi dopo la donazione a chiacchierare con altri volontari e con il personale sanitario in un clima fraterno.

Dentro a Avis di cosa ti sei occupato, che mansioni hai rivestito nel tempo?  

Sono e rimango prima di tutto un donatore e un volontario. Ho cominciato rendendomi disponibile ad allestire banchetti e feste sociali.  Ho fatto la “gavetta”.  Sono partito dal basso, dalla manovalanza nelle iniziative pubbliche dell’Associazione. Nel gruppo giovani ho poi iniziato a proporre idee e a prendere decisioni in merito all’organizzazione delle manifestazioni.  Inoltre, ho avuto il privilegio di girare l’Italia con Avis, di conoscere altre realtà e altre formazioni giovanili locali, di studiare come si muovevano, di scambiare buone pratiche e esperienze. Sono cresciuto sul campo, evento dopo evento, manifestazione dopo manifestazione. 

Il Gruppo Giovani di Avis Provinciale Piacenza

Quali sono le motivazioni che ti portano oggi a candidarti?

Perché me la sento, sono pronto ad assumermi nuove responsabilità. Voglio portare a termine i progetti del Gruppo Giovani. Desidero candidarmi sia nella Comunale che nella Provinciale, convinto di portare le istanze dei miei coetanei.  Ho poi una tensione particolare a dare sempre di più, ad offrire i miei sforzi a chi ne ha veramente bisogno, a lottare per una causa in cui credo. E’ un ambiente che mi permette di allargare le mie vedute e le mie conoscenze.  Mi piace coinvolgere nuove persone e collaborare con altre associazioni che condividono i principi di Avis. Credo che, data la mia storia, sia naturale ambire a ricoprire cariche decisionali e sono convinto che grazie ai membri più esperti posso imparare ancora tanto.

Cosa miglioreresti in Avis?

Vorrei alzare l’asticella dell’impegno civico. Confermare i risultati raggiunti dai miei predecessori e aggiungere qualcosa in più. Se cogli le possibilità che Avis ti offre, puoi crescere a livello operativo e umano. Con questa pandemia in corso abbiamo dovuto sospendere le iniziative di socialità.  Si tratta ora di farci trovare pronti quando tutto sarà finito. Di tornare a fare informazione e organizzare eventi per i ragazzi e ripristinare la visibilità che avevamo. Perseverare nelle attività con le scuole poiché è in età scolastica che si seminano i valori di Avis affinché i bambini si abituino alla nostra presenza e prendano confidenza già alla loro età su cosa significa far parte della nostra realtà.  Alternare le iniziative del passato che si sono dimostrate efficaci con nuove manifestazioni originali e coinvolgenti.  Fare entrare Avis laddove non è ancora rappresentata. Ho in mente un’ Avis “diffusa” che partecipa a eventi non strettamente collegati all’Associazione.  E poi voglio creare nuove reti e legami con altre realtà giovanili del territorio. Vorrei promuovere dei momenti di aggregazione che rimangano nella memoria dei ragazzi perché magari in quell’occasione hanno stretto amicizie storiche o si sono innamorati.  Devono ricordarsi per sempre che hanno “trovato un tesoro” proprio durante una nostra iniziativa, che hanno conosciuto gli amici o la loro fidanzata proprio in quel contesto.

Io sono un ragazzo un po’ all’antica.  Mi piace agire più che rimanere davanti allo schermo di un computer ma è fuori dubbio che la comunicazione attraverso i nuovi media debba essere potenziata. Una saggia gestione dei social è indispensabile per rilanciare e spingere le attività di Avis.