Avis, Aido e Admo erano ieri in prima linea a fare il tifo alla “Partita per la vita”. E a chiedere a tutti, soprattutto ai più giovani, di fermarsi a riflettere e di informarsi sull’importanza dell’atto di donare agli altri una nuova possibilità.

Avis
“Abbiamo bisogno di puntare sui giovani, li aspettiamo”, ha sottolineato il presidente provinciale dell’Avis, Leonardo Fascia. I donatori di sangue sono infatti principalmente di età adulta e, a livello nazionale, si registra un forte calo nelle donazioni. A Piacenza, è stato a questo proposito avviato un sondaggio, per indagare e mappare il fenomeno.

Admo
Mauro Malaspina di Admo ha ricordato come donare midollo non sia pericoloso e, anzi, sia alla portata di tutti: “Tutte le persone in condizioni di salute normali possono aiutare gli altri a recuperare pezzi di vita importanti, grazie al trapianto. Per fortuna possiamo contare su un buon livello di donatori. A volte è davvero semplice salvare una vita”.
La referente del Laboratorio di Immunogenetica, la biologa Angela Rossi, ha evidenziato come Piacenza risponda bene agli appelli: “Confermo nel rilanciare l’invito ai giovani ad iscriversi ai registri di donatori”, ha sottolineato.

Aido
Sono già sette le donazioni di organi ricevute a Piacenza dall’inizio dell’anno: hanno aiutato almeno 15-20 persone. Il vicepresidente di Aido, Roberto Mares, ha invitato a non sottovalutare la cultura della donazione, sottolineando la richiesta alle amministrazioni comunali di prevedere la possibilità di inserire la volontà del cittadino, in merito alla donazione degli organi, nella carta di identità.
Ad oggi infatti solo un bacino di meno di duemila persone ha detto si nel proprio documento alla donazione di organi: si tratta di un numero piuttosto basso, legato al fatto che solo una quindicina di comuni hanno aderito alla possibilità lanciata a livello nazionale.