Focus sui rinnovi delle cariche associative.  Oggi incontriamo Andrea candidato per un secondo mandato alla Comunale di Ponte dell’Olio e alla Provinciale di Piacenza.

Abbiamo imparato a conoscerli in occasione di iniziative molto apprezzate rivolte all’infanzia come le visite annuali nel reparto di pediatria dell’ospedale di Piacenza durante le feste di Natale e di Pasqua in cui regalavano un sorriso ai piccoli pazienti portando loro dei giochi.  Oppure durante l’estate con il calcio balilla umano che predisponevano nelle piazze dei paesi attirando i ragazzi e promuovendo la cultura del dono.  Loro, sono i Giovani di Avis Provinciale Piacenza. Un gruppo composto da una decina di volontari, rigorosamente Under 35, studenti universitari o lavoratori.  Fra di loro c’è Andrea Montanari, un giovane operatore socio-sanitario di 24 anni. Iscritto in Avis dal 2015, con 22 donazioni all’attivo fra sangue e plasma, Andrea è Vice referente del Gruppo Giovani e Consigliere uscente della Provinciale di Piacenza e della Comunale di Ponte dell’Olio, una realtà che conta 128 soci. “Siamo presenti ad ogni iniziativa itinerante di Avis, ci agganciamo alle feste sociali, a quelle di paese e scendiamo in piazza con i nostri banchetti informativi per fare informazione in mezzo alla gente”.

Andrea ha deciso di candidarsi per altri 4 anni sia alla Comunale che alla Provinciale. Il suo, è un percorso che nasce da lontano.

Partiamo dall’inizio. Perché hai scelto di diventare donatore in Avis?

Sono figlio di donatori, i miei genitori sono impegnati nel volontariato da tempo e mi hanno trasmesso i valori di solidarietà e generosità.  Da quando ho memoria ho sempre voluto dare una mano alle persone più fragili, in qualsiasi modo possibile. Avis mi ha affascinato perché mi dava l’opportunità di aiutare in completo anonimato, senza proclami e senza conoscere la persona che ne avrebbe beneficiato. E’ questo lo spirito del volontariato che trovo più nobile: fare senza esigere riconoscenza, per autentico amore verso la comunità. Mi ricordo ancora con emozione il giorno in cui per pura coincidenza, mentre donavo il sangue, ho visto una persona anziana nella sala attigua dedicata alle trasfusioni. Aveva bisogno del mio gruppo sanguigno e gli addetti sanitari avevano preparato la sacca. E’ stata la prova tangibile dell’importanza del mio gesto, di dove andava a finire il mio sangue. Avevo appena 20 anni e sono rimasto folgorato.

Andrea Montanari in visita al reparto Pediatria

Dentro a Avis di cosa ti sei occupato, che mansioni hai rivestito nel tempo?  

Ho iniziato nel 2015 ma collaboravo con Avis Giovani già a 15 anni partecipando alle feste sociali e alle manifestazioni più ludiche. Nonostante il mio carattere un po’ timido e introverso, ho scoperto di avere una vocazione nell’organizzazione degli eventi, di essere in grado di parlare in pubblico nei presidi informativi.  Sono maturato grazie all’Avis. E’ un ambiente fatto di persone sane e positive.

Ho capito che l’Associazione aveva bisogno di volontari operativi che si prendessero cura delle attività di proselitismo e di gestione all’interno delle Sezioni. Così, gradualmente, ho preso a partecipare alle riunioni, prima nel gruppo giovani e poi nei Consigli della mia Avis di appartenenza e della Sede Provinciale fino a diventare dirigente. Oggi faccio parte anche della Consulta Giovani di Avis Emilia- Romagna e ho avuto il privilegio di girare l’Italia e partecipare a iniziative regionali e nazionali. Ho scoperto altre realtà Avis, ho stretto amicizie, compreso come funziona l’Associazione dall’interno.

Quali sono le motivazioni che ti portano oggi a candidarti?

Desidero proseguire il lavoro avviato durante il mio primo mandato.  Mi ricandido perché Avis è per me una seconda famiglia. Voglio assicurare il ricambio generazionale, l’Associazione mi ha insegnato molto e rimanere nei Consigli equivale anche a esprimere la mia gratitudine nei confronti dei volontari più anziani che mi hanno dato fiducia e che contano su di me.  Vorrei consolidare la rete di collaborazioni con le altre Avis del territorio, continuare a visitare e imparare da altre realtà regionali.

Cosa miglioreresti in Avis?

Non ho la pretesa di rivoluzionare Avis. Ma credo sia indispensabile insistere con le attività nelle scuole. I valori che ti accompagnano per tutta la vita si acquisiscono in tenera età.  Alle nuove generazioni bisogna dare orizzonti e esempi concreti. E la continuità passa per la frequentazione periodica e durevole degli istituti scolastici.  Ai ragazzi fa piacere rivedere i volontari nelle varie fasi della loro crescita, nei rispettivi cicli di studio: dalle elementari alle superiori, credo sia fondamentale seguire l’iter scolastico dei giovani, far sentire la presenza di Avis nel loro percorso di sviluppo individuale, dimostrare loro che, se vorranno, l’Associazione sarà sempre a loro fianco.

Andrea Montanari del Gruppo Giovani con Leonardo Fascia, Presidente di Avis Provinciale Piacenza