Si è spento all’età di 93 anni il dottor Salvatore De Joannon, figura molto nota negli ambienti medici. E’ stato infatti il fondatore della sezione comunale cittadina dei donatori di sangue aderenti alla Associazione Volontari Italiani del Sangue, il 5 giugno 1954 grazie anche al lavoro del dottor Enzo Braibanti, che iniziando da Fiorenzuola portò lo spirito dell’Avis in tutta la nostra provincia.
De Joannon rimase alla guida per i primi otto anni (dal 1954 al 1962). Siciliano, si laurea in Medicina e chirurgia a Palermo negli anni della guerra, giunge a Piacenza per svolgere il servizio militare e decide di rimanere. Inizialmente svolge l’attività di medico condotto nell’alta Valnure, a Ferriere in particolare, dove conosce Liliana Magni che è insegnante elementare della zona e in poco tempo diventa sua moglie. E’ un medico di famiglia scrupoloso e preparato, con senso di fraternità e responsabilità, e in quel periodo di grandi difficoltà e di intenso lavoro, si impegna nell’opera di volontariato altamente benefica come l’organizzazione della donazione di sangue e lo sviluppo dei Centri Trasfusionali. Ricordi lontani, immagini ricche di buona volontà di un’Italia che fu, ma soprattutto fotogrammi che ricordano il grande senso di responsabilità e di attenzione di De Joannon che intanto assume la condotta a Ronacaglia e si trasferisce definitivamente a Piacenza.
Accanto all’impegno medico c’è anche quello politico e dal 1960 al 1965 viene eletto consigliere comunale nel Partito Socialista Italiano. Accanto a lui in Consiglio comunale siedono uomini del valore di Doro Lanza, Pietro Midili, Alberto Spigaroli, Gianni Cerlesi e Felice Trabacchi. Risulta essere anche primo dei non eletti alle elezioni politiche del 1963 (sempre nel Psi).
Grazie all’impegno di De Joannon, negli anni Cinquanta e Sessanta si verificò uno sviluppo nel territorio provinciale del Centro Trasfusionale per l’impegno di vari enti (Fondazioni private create e gestite da associazioni no profit, servizi collegati agli ospedali, servizi gestiti dalla Croce Rossa) che però non erano coordinati tra loro; questi centri adottarono comunque le tecnologie di raccolta man mano disponibili, promuovendo nel contempo il reclutamento dei donatori. E’ nel 1973 che una normativa nazionale istituisce di fatto la nascita dei Centri Trasfusionali come dipartimenti ospedalieri e De Joannon ne diviene primario; collaborano con lui tra gli altri il dottor Augusto Terzi e il dottor Lionello Spada. De Joannon rimarrà alla guida fino al 1988 quando lascerà per raggiunti limiti di età; gli subentra Lionello Spada fino al 2002; da allora il Centro che oggi è l’Unità complessa di immunoematologia e medicina trasfusionale, è retto dal dottor Agostino Rossi: «Entrai in ospedale nel 1982 – spiega – ho un ottimo ricordo del dottor De Joannon, lasciava la giusta autonomia a noi medici, era attento alle novità che venivano avanti e all’aggiornamento continuo». Lascia i figli Umberto e Giulio. Per volontà dello stesso i funerali sono avvenuti in forma privata.